La Juventus sta battendo in casa il Copenaghen e le curve bianconere, contrariamente a quanto minacciato alla vigilia, stanno sostenendo la squadra con grande calore. Lo aveva detto alla vigilia Antonio Conte: “Non ci voglio neanche pensare al fatto che i nostri tifosi non ci sostengano in un momento così importante”. E in effetti il tifo organizzato ei campioni d’Italia ha fatto ancora una volta la propria parte. Anche in negativo, purtroppo, perché nonostante si giocasse una gara di Champions e l’avversario fosse il Copenaghen, sono nuovamente tornati i cori contro i napoletani. “Che c’azzecca?” direte voi, ma ormai ogni occasione è buona per intonare quei cori che tanto fastidio danno alle istituzioni.

È ormai una sfida che è già costata cara in campionato alla Juve, con la chiusura per due turni della Curva Sud e di un turno per la Curva Nord, ma nuove sanzioni potrebbero arrivare anche dalla Uefa. Ieri sera si è iniziato con l’abbastanza tranquillo “noi non siamo napoletani” e il molto simile “chi non salta è napoletano“, per poi passare al solito e becero “lavali col fuoco, o Vesuvio lavali col fuoco“. Addirittura, quando il coro partiva dalle curve e gli altri settori dello stadio non si accodavano, arrivavano subito insulti verso gli altri settori degli stessi tifosi juventini. Una guerra contro le istituzioni e anche interna, come a dire: “siamo noi i padroni dello stadio, o le tribune si accodano ai nostri cori o insultiamo anche voi”.

Gli ispettori della Uefa hanno annotato tutto per filo e per segno: i cori contro i napoletani non rientrano perfettamente nelle contro il razzismo in campo europeo, ma il giudice sportivo della massima competizione continentale, potrebbe ammonire ugualmente la Juventus. Il quotidiano ‘La Stampa’ ipotizza addirittura provvedimenti più seri, che rappresenterebbero un precedente e al contempo metterebbero nei guai la Vecchia Signora in vista degli ottavi di finale.

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